















Il carnevale di Alessandria del Carretto
Alessandria del Carretto è un piccolo borgo agro pastorale nel cuore del Parco Nazionale del Pollino adagiato a circa 1000 metri sul livello del mare ai piedi del Monte Sparviere. Negli ultimo anni ha subito, così come molti altri borghi montani, una forte dimunizione della popolazione dovuta alla forte emigrazione sino ad arrivare oggi a meno di 500 abitanti.
Rito antico ed unico nel suo genere, il carnevale di alessandria è arrivato indenne ai giorni nostri, e gli alessandrini ne conservano gelosi la sua tradizione e le sue maschere dei "Połëcënellë".
Il Carnevale alessandrino, tra i più antichi carnevali del Sud Italia, mette in scena un vero e proprio spettacolo teatrale che prelude all’arrivo della primavera.
Le sue maschere principali sono due, "Połëcënellë Biellë" e "Połëcënellë Brutte".
Secondo la tradizione, i Połëcënellë Bielle, orgoglio e il vanto sia di chi le veste, sia di chi partecipa alla preparazione delle medesime, sono l'allegoria dei "Belli", ovvero dell'apollineo impulso alla bellezza e alla vitalità.
E' un costume legato ai rituali dei fidanzamenti ufficiali composto da un pantalone bianco, camicia chiara, anfibi neri e una maschera di legno verniciata di bianco sul viso. Molto particolare il cappello, abbellito con nastri colorati, coccarde, fazzoletti ricamati, ed addobbi vari, uno specchio (quasi un terzo occhio della maschera) e "u scruiazzo", un bastone di legno inciso con in coma delle palline di lana colorate legate ad un filo.
I Połëcënellë Bruttë invece rappresentano il disordine cosmico e il frastuono. La danza propiziatoria nella quale si avvicendano i "Pulcinella Belli e Brutti" di Alessandria del Carretto è dunque l'eterna lotta tra l'ordine e il disordine, tra la morte e la rinascita. E' rappresentato dalla maschera dell'Urse, una maschera scura composta da pelli di pecora nera, campanacci, catene.
Il primo rappresenta la primavera, il secondo l'inverno.
La vestizione dei Połëcënellë Biellë avviene nelle case, e partendo il primo si va di casa in casa dove vengono vestiti gli altri creando un allegro e musicale corteo danzante andando poi a prendere le dame.
La maschera brutte fa invece scherzi pesanti perchè immedesimava il male, la bruttezza, la tracotanza. I suoi coriandoli erano rappresentati dalla cenere.
Infine vediamo il Coremmë, incarnazione della Quaresima, è la figura che indica la fine del periodo carnevalesco con l'abito nero del lutto e il viso sporco di cenere.
E' questa un festa molto bella quanto particolare fuori dai carnevali che i più conoscono, consigliamo vivamente di parteciparvi, l'accogliente popolazione alessandrina saprà farvi sentire in famiglia.