
Il Carnevale
di Tricarico
L'epifania tutte le feste porta via dice un detto.
Non a Tricarico, perché di li a pochi giorni, i suoni della festa torneranno a tuonare.
Il Carnevale, che nel 2009 sono entrate a far parte della FECC, Federazione Europea Città del Carnevale, parte il 17 gennaio in concomitanza con la festa di Sant'Antonio Abate rappresentando il rito della transumanza, tra radici pagane e sovrapposizioni cristiane, tra sacro e profano.



Ma facciamo un passo indieto. Il tutto inizia il 16, poco prima di mezzanotte ci si ritrova alla chiesa di Sant'Antonio Abate, poco sopra il paese. Lì si accende un grande falò attorno al quale riecheggiano i canti della tradizione.
In paese prima che sorga l'alba inizia la vestizione delle maschere. Per chi volesse assistere può recarsi presso il vecchio frantoio nel centro storico verso le 4.30-5.00.
Conclusa la vestizione la mandria parte alle 6.00 svegliando il paese con il suono dei campanacci. La mandria si, perché il tutto richiama la transumanza.




Le maschere principali sono quella della mucca e del toro.
La mucca è composta da una calzamaglia bianca, in testa un cappello a falda larga coperto da un foulard ed un velo bianco che cade sul viso, posteriormente sino alle caviglie scendono dei nastri colorati. In vita, sui ginocchi, sui gomiti ed al collo colorati foulard legati a triangolo.
Il toro ha la stessa struttura, ma i colori sono solo quelli del nero e del rosso.
Ognuna ha il suo campanaccio, che scuote ad ogni passo, diverso tra toro che ha il campanaccio maschio e mucca che ha quello femmina. Un tempo il ruolo era prerogativa maschile, ma oggi non lo è più.
La mandria è seguita dal vaccaro e dal capovaccaro che contengono l'esuberanza dei tori, compresi i tentativi di monta, a suon di bastonate.



Nel 2009 Tricarico è entrato a far parte della FECC, Federazione Europea Città del Carnevale



In mattinata, verso le 9.30-10.00, si sposta dal paese andando alla Chiesa di Sant'Antonio Abate. Li si svolge la messa, durante la quale vengono benedetti gli animali, anche quelli veri portati all'uopo e agghindati.











Dopo le funzioni religiose il corteo compie tre giri intorno alla chiesa e riparte riscendendo verso il paese sino a Piazza Garibaldi, dove avviene la pantomima della consegna della mandria al Conte.
Li la mandria si scioglie disperdendosi in piccoli gruppi per la questua.
Consigliamo vivamente a tutti di partecipare a questa festa, un vero viaggio ancestrale nelle tradizioni lucane.
Così Carlo Levi descriveva il Carnevale di Tricarico:
«... andai apposta a Tricàrico, con Rocco Scotellaro. Il paese era svegliato, a notte ancora fonda, da un rumore arcaico, di battiti di strumenti cavi di legno, come campane fessurate: un rumore di foresta primitiva che entrava nelle viscere come un richiamo infinitamente remoto; e tutti salivano sul monte, uomini e animali, fino alla Cappella alta sulla cima .... Qui venivano portati gli animali, che giravano tre volte attorno al luogo sacro, e vi entravano, e venivano benedetti nella messa, con una totale coincidenza del rituale arcaico e magico con quello cattolico assimilante...»
«... Il paese era svegliato, a notte ancora fonda, da un rumore arcaico, di battiti di strumenti cavi di legno, come campane fessurate: un rumore di foresta primitiva che entrava nelle viscere come un richiamo infinitamente remoto; e tutti salivano sul monte uomini e animali....»
In questo video il carnevale di Tricarico raccontato da Antonio Infantino.
Per informazioni e quant'altro vi consigliamo di verificare sul sito della Pro loco di Tricarico e sul loro profilo Facebook